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“Ricordare il Mediterraneo come luogo di guerra, perché la mostra parla di questo, ci fa anche riflettere su che cos’è il Mediterraneo oggi e cosa potrebbe diventare: invece di un mare che divide potrebbe diventare un grande lago che unisce”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, a margine della conferenza stampa di presentazione della mostra “La Grande Guerra – L’Italia e il Levante” presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma. Sulla stessa linea l’artista Michelangelo Pistoletto che, illustrando la sua opera presente alla mostra, ha spiegato: “Ho pensato al mare come possibilità di futuro e speranza. Ogni sedia è un pezzo di terra e un pezzo di Mediterraneo. E’ un messaggio augurale per il futuro”. Il percorso della mostra si apre infatti con una grande installazione, “Treno” di Mimmo Paladino, che dall’ingresso accompagna i visitatori fino al salone centrale della mostra. Composta da una serie di sculture e oggetti in terracotta collocati all’interno di numerose gabbie di alluminio disposte lungo il pavimento, l’installazione si presenta come una sequenza di vagoni, un vero e proprio “treno” formato da celle che contengono tracce di storia. Un lungo percorso di guerra e di dolore che conduce a un approdo di pace e di convivenza civile tra i popoli, con l’opera “Mar Mediterraneo – Sedie Love difference” di Michelangelo   Pistoletto e Juan E. Sandoval. Le sedie sono allineate sul profilo geografico del Mediterraneo, divise a metà dalla linea della costa, assorbono i colori dell’acqua e della terra: su di esse il confine non divide ma collega. E il Mar Mediterraneo diventa punto di partenza per una riflessione sulle differenze.

 

 

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