Negare le autorizzazioni alla realizzazione di un centro commerciale nel comune di Due Carrare (in provincia di Padova) nei pressi del Parco dei Colli Euganei e all’interno di una zona interessata dalla candidatura Unesco della Strada del Vino dei Colli Euganei presentata nel 2016. Lo chiede la deputata del Pd Giulia Narduolo in un’interpellanza indirizzata al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministro dello sviluppo economico. Nel testo si fa presente, alla luce dei profili paesaggistici e idrologici, “la necessità di tutelare un’area limitrofa ad un sito di interesse comunitario e nella quale sono presenti beni di notevole interesse culturale che potrebbero essere pesantemente compromessi dall’opera”. L’opera prevista, secondo la deputata Pd, metterebbe inoltre in “grave difficoltà le attività commerciali dei comuni limitrofi, già in crisi da diversi anni, contribuendo ad aumentare il problema della viabilità stradale dell’area”.
L’interpellanza riporta le motivazioni secondo cui andrebbero negate le autorizzazioni alla nuova struttura che “occuperebbe una superficie di 32.000 metri quadrati per 12 metri di altezza (due piani), con una superficie destinata ai negozi di oltre 60.000 metri quadrati, configurandosi così come il più grande centro commerciale della provincia”.
Culturale-paesaggistico
La struttura sorgerà in un contesto tipicamente rurale caratterizzato da presenze architettoniche importanti, come il cinquecentesco castello del Catajo (ubicato a soli 500 metri) e la villa Dolfin-Dal Martello (risalente al XVII secolo), e da zone di interesse storico-ambientale. Nelle immediate vicinanze dell’area di progetto si estende il Parco regionale dei Colli Euganei (istituito nel 1989), ambito di pregio paesaggistico e inserito nella lista dei siti di importanza comunitaria (SIC), e a circa 800 metri scorre il Canale di Battaglia, inserito nella rete dei canali storici.
Economico-commerciale
In una provincia come quella di Padova, in cui negli ultimi anni la presenza della grande distribuzione ha raggiunto 536 metri quadrati ogni 1000 abitanti, un ipermercato delle dimensioni prospettate dal progetto costituirebbe un colpo mortale alla rete di piccoli e medi esercizi commerciali presenti nei centri storici dei paesi, attività queste già in grandissima crisi proprio a causa della concorrenza inaffrontabile di supermercati e centri commerciali (i dati evidenziano che per ogni nuovo posto di lavoro creato dalla futura struttura se ne perderebbero quattro in altri settori).
Viario
Il grande afflusso di traffico che una simile struttura richiamerebbe avrebbe effetti deleteri sulla viabilità di una zona già pesantemente interessata da un volume intenso che, in particolare nelle ore di punta, è causa di quotidiani ingorghi sia nella SP 9 sia nella vicina Strada statale 16 – Adriatica.
Ambientale
La costruzione di una simile struttura rischia di vanificare l’obiettivo di ridurre il consumo di suoli in un territorio già pesantemente compromesso. Peraltro la zona è stata soggetta ad allagamenti (si veda l’alluvione che colpì il limitrofo comune di Battaglia Terme nel 2014) e l’impermeabilizzazione di un’area tanto vasta costituirebbe un ulteriore vulnus al delicato assetto idrogeologico dell’area.
Inoltre, scrive la Narduolo con i colleghi Naccarato, Miotto, Camani, “il comune di Due Carrare rientra nell’area interessata alla proposta di candidatura MaB Unesco lanciata dalla Strada del Vino dei Colli Euganei a fine 2016, un modello per valorizzare l’area dei Colli e Terme Euganee e della Bassa Padovana attraverso la conservazione delle risorse e lo sviluppo sostenibile, col pieno coinvolgimento delle comunità locali, allo scopo di promuovere una relazione equilibrata fra le comunità umane e gli ecosistemi”.
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