E’ proseguito in commissione Affari costituzionali della Camera l’esame della proposta di legge (primo firmatario Umberto D’Ottavio, Pd) che mira al riconoscimento dell’inno di Mameli “Fratelli d’Italia” quale inno ufficiale della Repubblica ed è stato dato mandato alla relatrice, Daniela Gasparini (Pd), di riferire in senso favorevole all’Assemblea sul provvedimento in esame.
Nel corso della seduta del 18 luglio la relatrice ha presentato un emendamento – poi approvato dalla commissione – “volto a precisare che il testo del ‘Canto degli Italiani’, titolo originario dell’Inno di Mameli e lo spartito musicale originale costituiscono l’inno nazionale della Repubblica”. Per questo, l’emendamento prevede al comma 1 del provvedimento (costituito da un unico articolo) di sostituire le parole da: “l’inno di Mameli” sino alla fine del comma con le seguenti: “il testo del ‘Canto degli italiani’ di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale suo inno nazionale”.
Respinte invece le proposte emendative presentate dal deputato Gigli che chiedeva, tra le altre cose, di “bandire un concorso nazionale per la composizione del testo e dello spartito musicale di un brano da riconoscere quale inno ufficiale della Repubblica”.
Gigli: altamente probabile che non sia stato scritto da Mameli
Nel corso del suo intervento in commissione, Gigli ha ribadito la volontà di cambiare l’Inno, aggiungendo che “non è appropriato definirlo di Mameli, ma andrebbe semmai definito l’Inno di Michele Novaro, cioè con il nome dell’autore della musica e non dell’autore delle parole, come è consuetudine, se non regola”. Secondo il deputato “è altamente probabile che il cosiddetto ‘Inno di Mameli’ non sia stato scritto da Mameli” e si è detto “convinto che un’operazione verità attorno al nostro Inno stimolerebbe la rinascita di quell’orgoglio nazionale che dà forza e coesione ai popoli nei momenti difficili”.