Bloccare i lavori di costruzione di una passarella sospesa ancorata tramite perforazioni alle Mura Malatestiane di Rimini e revocare i permessi per questi interventi. Lo chiede al Ministero dei Beni culturali, in un’interrogazione a risposta scritta, il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli. L’interrogante ricorda come la giunta comunale di Rimini in data 29 novembre 2016, con la delibera n. 352, abbia “approvato il «Progetto Tiberio — Comparto 4 — Canale-Progetto esecutivo», per un importo pari a novecentomila euro, per la realizzazione di alcuni interventi a valle del Ponte di Tiberio”. Dopo “una spesa di 1,5 milioni di euro sostenuta nel 2009 per consolidare la sovrastante via Bastioni Settentrionali poggiante senza gravare sulle adiacenti Mura storiche che, anzi, sono state consolidate, oggi è in corso la creazione di circa un centinaio di buchi nelle medesime mura”.
L’esponente di Fdi chiede quindi al governo se l’intervento “di perforazione delle Mura malatestiane, erette nel 1400 e oggetto di restauro nel 1751, sia compatibile con quanto disposto dal codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che, all’articolo 20, stabilisce che «i beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione»”.
Inoltre Rampelli chiede al governo di procedere a “un approfondimento in ordine alla verifica preventiva dell’interesse archeologico da parte della Soprintendenza che, ad avviso dell’interrogante, appare carente in ordine a una indagine sull’interesse archeologico delle mura storiche”. Infatti, “la verifica preventiva dell’interesse archeologico da parte della Soprintendenza è stata interamente effettuata, a quanto risulta all’interrogante, sulla base della relazione finale redatta dalla ditta «AdArte Snc», dalla stessa acquisita agli atti il 9 novembre 2016, la quale, stando alla Soprintendenza non conteneva «elementi archeologicamente significativi»”.