
“David Sassoli è sempre stato al nostro fianco nella valorizzazione e negli investimenti europei per l’educazione, la cultura e il patrimonio culturale, che riteneva condizione essenziale per la formazione di una vera coscienza europea. Nella bellezza del patrimonio culturale europeo, nella ricchezza della diversità linguistica e culturale, nei valori comuni, individuava il cuore della civiltà europea, ‘non superiore – diceva – ma diversa, quella che la rende così unica nel mondo’. Per questo ho voluto che a lui fosse intitolato il Progetto di recupero dell’ex carcere borbonico a Ventotene per una ‘Scuola di alti pensieri’ a me affidato dal Governo italiano. E invito l’Euyo a tenere un concerto in un luogo così simbolico per l’Europa”. Lo ha dichiarato Silvia Costa, commissaria del Governo per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano/Ventotene e membro dell’Advisory Council dell’European Union Youth Orchestra, intervenendo a Ferrara al concerto dedicato all’ex presidente del Parlamento europeo con il quale la Euyo ha inaugurato la sua residenza primaverile. Si tratta del primo concerto del progetto “Peace in Europe”, di solidarietà con l’Ucraina, che vedrà l’orchestra giovanile europea esibirsi in tante città d’Europa dal Baltico al Mediterraneo. “Voi giovani musicisti dell’Euyo – ha sottolineato – siete Ambasciatori di questo straordinario patrimonio spirituale e culturale europeo e come David conoscete la forza della musica per unire le persone e i popoli. Per questo vi chiedo di impegnarvi anche in questo tempo così drammatico a difendere le ragioni della libertà e della autonomia della cultura e dell’arte e perché non siano minati i ponti del dialogo culturale”.
“Solo qualche mese fa – ha evidenziato la Costa – non avremmo certo immaginato che, dopo due anni di tragica pandemia, avremmo tenuto questo concerto durante una ingiustificabile e atroce guerra scatenata dalla Federazione russa contro l’Ucraina, ai confini dell’Europa. Né potevamo immaginare che oggi ci saremmo confrontati con il grande vuoto lasciato da David Sassoli, morto proprio mentre, nonostante la sua malattia, concludeva il suo mandato con grande coraggio e passione politica. David amava profondamente la musica ed era lui stesso musicista, amava i giovani e amava l’Europa: per questo aveva vissuto con entusiasmo la sua designazione a Presidente onorario dell’Euyo, che rappresenta una esperienza davvero unica poiché è costituita da giovani musicisti, selezionati ogni anno in tutti i 27 stati membri della Ue, che diventano così ambasciatori del grande patrimonio musicale europeo, vivendo per un periodo una significativa esperienza umana e professionale”.
“Questa orchestra, fondata nel 1976 dal grande maestro Claudio Abbado con Lionel e Joy Bryer, cinque anni fa aveva rischiato di chiudere perché non più sostenuta dalla Commissione europea e anche di subire le conseguenze della Brexit, avendo la sede legale a Londra. Sono quindi particolarmente fiera della battaglia che feci come Presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo e relatrice del programma ‘Europa creativa’ per assicurare le risorse all’Euyo, sostenuta anche da David e con il decisivo intervento del Ministro Franceschini e la disponibilità del Comune di Ferrara, per dare un futuro a questa orchestra, con la sede in Italia e l’ospitalità a Ferrara nel prestigioso Teatro intitolato proprio a Claudio Abbado”.
“OGGI SAREBBE DALLA PARTE DI CHI STA SOFFRENDO”
Ricordando Sassoli, la Commissaria ha sottolineato che era “un uomo dai valori saldi e dal tratto garbato, un giornalista di qualità che poi aveva scelto l’impegno diretto in politica. E soprattutto era un convinto europeista. Il grande dolore e la enorme, spontanea partecipazione che ha provocato in Italia e in Europa la sua scomparsa sono stati sorprendenti e commoventi. Ci hanno rivelato quanto David fosse entrato nel cuore delle persone, con il suo speciale talento, riconosciuto soprattutto dai più giovani: quello di trasmettere la sua incrollabile fiducia nel progetto europeo che – ricordava sempre – è un progetto di libertà, di democrazia, di giustizia e di pace, nato proprio per dire mai più alla guerra, al nazifascismo, alla violazione della dignità della persona umana”.
Sassoli, ha proseguito, “indicava alle nuove generazioni l’obiettivo ambizioso ma necessario degli Stati uniti d’Europa come l’orizzonte per cui valeva la pena impegnarsi. Per questo voleva che la Conferenza sul futuro dell’Europa fosse animata dai cittadini e facesse passi decisi in questa direzione, per questo si è battuto per la Next Generation Ue, per l’Europa del sociale e della salute, per una politica migratoria comune, per una Europa della sicurezza e della Difesa, per una politica per il Mediterraneo. Ma anche per l’Europa dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto, della lotta alle discriminazioni. Per questo si è impegnato, anche durante la pandemia, a garantire il funzionamento del PE e in quei tremendi mesi ha aperto il cuore e le porte del Parlamento europeo ai più fragili e vulnerabili. Sono certa che oggi, di fronte all’occupazione militare e alla guerra ingiustificabile contro l’Ucraina, David, figlio di un partigiano cristiano, sarebbe stato dalla parte degli aggrediti, delle vittime innocenti, dei resistenti. Ma so anche che avrebbe fatto giocare al Parlamento europeo un ruolo di protagonista nell’impegno per trovare la via del dialogo e della pace”.