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Inserire all’interno della Protezione civile una struttura che si occupi solo di beni culturali subito durante le emergenze, e non dopo. Questa l’iniziativa che il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, sta portando avanti con il ministro dell’Interno e il presidente del Consiglio. A darne notizia lo stesso titolare del Mibact, rispondendo a una domanda nel corso della presentazione alla stampa del G7 della cultura che si terrà a Firenze il 30-31 marzo. Parlando del sisma e dei danni al patrimonio culturale, Franceschini ha ricordato che “sono più di 3.500 solo le chiese dichiarate inagibili, quella che abbiamo davanti è una sfida enorme. Il lavoro sta andando avanti, ci sono 300 tecnici dei beni culturali che stanno lavorando. Si tratta di una sfida che dovrà stare nell’agenda del governo italiano e all’attenzione della comunità internazionale per molto tempo. E’ necessario però fare un salto di qualità – ha sottolineato il ministro – vorremmo che all’interno della protezione civile ci fosse una struttura che si occupi solo di beni culturali durante le emergenze. Ne ho parlato con il presidente del Consiglio e con il ministro dell’Interno”.

 

Per quanto riguarda il primo G7 della cultura mai organizzato, Franceschini spiega che “l’Italia, che ha leadership internazionale dovuta alla vastità del suo patrimonio, sta cercando di trasformare questa sua forza in un’azione per far entrare il concetto di diplomazia culturale dentro le agende dei singoli governi. Gli episodi di Palmira hanno acceso l’attenzione sulla distruzione del patrimonio culturale”. Per quanto riguarda i lavori che si terranno a Firenze, il ministro ha anticipato che “stiamo lavorando su un documento conclusivo, stiamo in stato avanzato, per fare in modo che dalla riunione esca una dichiarazione congiunta che impegni a proseguire con il G7 della Cultura anche in futuro e mi sembra che ci sia condivisione su questo”.

 

 

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