Mettere il territorio dei Colli Euganei al riparo da chi oggi lo minaccia e valorizzarlo per far diventare il turismo sostenibile uno dei primi driver dell’economia della Bassa Padovana. Giulia Narduolo, deputata padovana del Partito Democratico, lancia l’allarme per un’area di grande rilievo dal punto di vista paesaggistico e storico culturale, ma il cui patrimonio ambientale rischia di essere ridimensionato o compromesso. È per questo che in un’intervista ad AgCult rilancia con decisione il progetto, presentato un anno fa, di candidatura dei Colli Euganei al Programma “L’uomo e la biosfera”, Man and the Biosphere – MAB. L’area interessata alla proposta di candidatura MaB è riconducibile a quella dei Colli Euganei, delle Terme Euganee (in prima approssimazione al territorio dei Comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme e Battaglia Terme) e ad alcuni comuni della cosiddetta ‘Bassa Padovana’. Attualmente il percorso è in una fase di stallo e richiede un nuovo slancio. Ed è proprio quello che chiede la Narduolo. Il programma “Uomo e Biosfera”, (Man and Biospere in inglese) è stato avviato dall’Unesco nel 1971 con lo scopo di ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e di sviluppo sostenibile. Le riserve MaB, al giorno d’oggi, sono 669, sparse in 120 paesi del mondo, l’Italia ne conta 15.
Il comitato promotore è guidato dall’associazione La Strada del Vino che promuove un percorso di scoperta del territorio dei Colli Euganei. L’Associazione riunisce cantine, aziende agricole, strutture ricettive e ristoranti. Il progetto è nato nel 2002, e anno dopo anno è diventato un punto di riferimento per la valorizzazione delle attrattive culturali e delle specialità enogastronomiche locali. La candidatura al Programma MaB è stata supportata da Giorgio Andrian, un consulente esperto in percorsi di riconoscimento Unesco.
Il progetto Colli Euganei
Per Giulia Narduolo si tratta di un progetto molto interessante. “Il percorso Unesco prevede un coinvolgimento vero del territorio – spiega -. Non è un marchio calato dall’alto, ma richiede una serie di attività che coinvolge le realtà locali. Solo in questo modo il territorio è consapevole di quello che è, altrimenti si perde il senso. Spero che qualcuno si svegli e riapra gli occhi. Ci vuole un po’ più di integrazione e di lavoro comune da parte degli attori. Il Ministero dell’Ambiente c’è ed è coinvolto. Per autunno dobbiamo rimettere insieme tutti i soggetti con un’azione bottom-up”.
Il progetto Euganeo, come si diceva, si è un po’ fermato. Dopo essere partito, dopo aver individuato l’area, dopo aver presentato l’idea progettuale, ora è in una fase di stallo. Due vicende però hanno riacceso l’attenzione. Ricorda la deputata dem: “La prima è la discussione in Regione Veneto nei mesi scorsi sulla ridefinizione dei confini del parco dei colli Euganei che comprenderebbe una parte del territorio Mab: c’erano delle proposte di riduzione della dimensione del parco”. E poi anche la questione del centro commerciale Due Carrare, comune che non rientrerebbe direttamente nell’area “core”, ma che sarebbe comunque limitrofo all’area MaB.
Si tratta di iniziative – queste come altre – che, sia che provengano da privati sia da rappresentanti istituzionali regionali stimolati da associazioni (vedi, ad esempio, i cacciatori), sono viste dai promotori del progetto MaB “come minacce al territorio inteso come qualcosa da tutelare e da valorizzare per quello che potrebbe essere e ancora non è”. Il turismo nei Colli Euganei c’è. C’è anche nelle città murate (che farebbero parte del territorio MaB) però “è qualcosa che potrebbe essere rilanciato molto di più e diventare uno dei primi driver dell’economia del territorio al fianco dell’agricoltura e delle produzioni di qualità. Un tipo di turismo quindi che valorizzi il paesaggio, che valorizzi il Parco che è una riserva naturale, le produzioni e i siti culturali (Castello del Catajo, ad esempio)”. Il MaB vuol dire esattamente questo. “L’integrazione dell’uomo col paesaggio circostante e come tutto ciò viene preservato e valorizzato”.
La proposta di riserva della biosfera
L’individuazione dell’area MaB Unesco tradizionalmente viene fatta corrispondere a porzioni (‘aree’) di territorio: una ‘core zone’ (area cuore), che assolve alla funzione principale di protezione e conservazione, circondata da una ben delimitata ‘buffer zone’ (area cuscinetto) e una non specificamente delineata ‘transition zone’ (area di transizione), nelle quali far rientrare attività di ricerca e di sviluppo. L’area interessata alla proposta di candidatura MaB è riconducibile a quella dei Colli Euganei, delle Terme Euganee e ad alcuni comuni della cosiddetta ‘Bassa Padovana’ che rientrano nei territori del GAL Patavino. Tutta l’area rientra nella provincia di Padova e dista dal capoluogo qualche decina di chilometri, in direzione sud-est.
Il GAL Patavino
Il territorio su cui andrà a insistere la zona MaB in parte si sovrappone al territorio del GAL. Il GAL Patavino, formato da partner sia privati che pubblici si occupa della gestione e della realizzazione di progetti di sviluppo economico di territori rurali. Lo scopo è che il territorio circostante la città di Padova venga curato, sostenuto e arricchito e possa crescere nel pieno rispetto delle caratteristiche geografiche, climatiche, culturali che ha sempre avuto. I promotori del progetto MaB Unesco in molti casi coincidono con gli stessi soci del Gal Palatino. Si tratta di Comuni, Associazioni di categoria, Associazioni culturali e portatori di interessi locali.
Il Delta del Po
Per il Veneto non si tratterebbe del primo riconoscimento MaB Unesco. Infatti dal 2015 il Parco del Delta del Po è stato inserito nel programma “L’uomo e la biosfera” dell’Unesco. Il Parco Regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, istituito nel 1988, fa parte del sistema delle aree protette dell’Emilia-Romagna e nel 2015 è stato riconosciuto Riserva della Biosfera nell’ambito del programma dell’UNESCO “L’uomo e la biosfera”, Man and Biosphere-MAB. Il Parco racchiude al suo interno straordinarie testimonianze ambientali, artistiche, naturalistiche di quello che c’ è intorno al Delta del Po. Un Delta storico ma anche l’attivissimo Delta di oggi. A fine settembre ci sarà una grande manifestazione proprio sul Delta del Po, un raduno dei giovani Unesco, provenienti da tutto il mondo, impegnati nella promozione dei territori MaB. Questa iniziativa potrebbe aiutare a rimettere in moto anche il progetto dei Colli Euganei.
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