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“Ci siamo opposti al Parco del Colosseo perché la logica di quell’atto di organizzazione si realizzava non tenendo conto di alcune cose importanti: la prima è che quando si decide come funziona il centro di una città, questo va fatto d’accordo con la città che ospita quel centro. La seconda è che l’impostazione che veniva data era un’impostazione per cui si faceva costantemente riferimento al modo in cui funzionano Pompei o gli Uffizi. Ma la differenza è che il Colosseo è il centro di Roma e non è un museo chiuso”. Lo ha ribadito il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, nel corso di una diretta con i cittadini su Facebook. “Visto che non eravamo riusciti ad avere un confronto con il Mibact, ci siamo rivolti al Tar. Il Tribunale amministrativo ha prima dato ragione a noi, poi viceversa il Consiglio ha dato ragione al ministero. La sentenza dice che il Parco si farà. Ma dice anche una cosa importante, ovvero che gli atti di gestione devono essere ispirati al principio della ‘leale collaborazione’”.

“Sulla base di questo abbiamo proposto a Franceschini un passaggio avanti: proviamo a immaginare che il Parco non sia un luogo per turisti, ma una specie di Central Park nel centro di Roma, un luogo fruibile da tutti quanti con un’area più ampia (che va dal parco degli Aranci a Monti, da Caracalla al Campidoglio), all’interno di cui ci sono dei punti a pagamento (il Colosseo e il Palatino); l’idea è di trasformare quella parte della città in un grande parco civico, dove si possa camminare e incontrarsi, dove ci sia un’offerta culturale aperta a tutti, non solo ai turisti. Questo significa un’economia in cui si costruiscono servizi, che hanno anche un valore di mercato, che non è non basata sul consumo del patrimonio culturale per i turisti, che tutto sommato è di basso profilo, ma sul fatto che l’inserimento del patrimonio culturale nella vita delle persone è un elemento arricchimento”.

“Questa è un’economia moderna, un’economia del turismo intesa come consumo è perdente. Gestire il turismo senza perdere turismo, significa immaginare che il turismo cambi natura e che in città come Roma sui distribuisca non solo nel centro ma in tutta la città. Siamo molto determinati ad andare avanti nella direzione in cui ci siamo mossi, e devo dire che nell’incontro con Franceschini ho trovato per la prima volta un’apertura. A settembre lo verificheremo”.

Biglietti gratuiti per i cittadini romani

Sui biglietti gratuiti per i residenti romani, Bergamo spiega che “sono in corso delle sperimentazioni per capire questa misura che effetto avrebbe sugli introiti che i musei civici hanno, se però riusciamo a fare un po’ di programmazione economica e raccogliere nel bilancio un po’ di risorse in più, spero che già dall’anno prossimo si possa iniziare a sperimentare questa misura. La possibilità di vivere l’esperienza di un concerto, di un teatro, di un museo, non è semplicemente l’arricchimento di una conoscenza personale, ma è a anche elemento fondamentale per la ricostruzione dei rapporti fra le persone, la formazione di ‘capitale sociale’. Questo è fondamentale perché il processo di urbanizzazione porta alla frammentazione delle relazioni umane, quindi a un senso di solitudine e spaesamento che è molto pericoloso. Dunque nella strategia della città la vita culturale è parte strutturante di un modo di interpretare la qualità della vita e il modo in cui si vive in città. Vorrei per questi motivi dall’anno prossimo o male che va da quello dopo, che gli ingressi siano gratuiti”, ha concluso il vicesindaco.

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