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teatro marittimo villa adrianaDue spazi dedicati al pensiero, alla meditazione, alla riflessione, riemergono da un restauro che, negli ultimi tre anni, ha interessato un’area fondamentale di Villa Adriana a Tivoli, alle porte di Roma: il Teatro marittimo e la Sala dei filosofi. Due edifici contigui: il primo dedicato al ritiro dell‘imperatore Adriano, luogo in cui coltivare l’otium letterario e filosofico, un’isola per distanziarsi dal fluire del tempo; il secondo, un’ampia aula rettangolare, adibita a biblioteca della villa. Due aree private che racchiudono la sensibilità e la complessità di colui che era a capo di quella che veniva definita civiltà. La presentazione al pubblico del restauro è avvenuta a villa Adriana venerdì sera, a pochi giorni dall’anniversario (il 1900esimo) della salita al trono dell’imperatore Adriano, l’11 agosto del 117. All’inaugurazione era presente anche il sottosegretario del Ministero dei Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni. “Villa Adriana – ha detto ad AgCult il sottosegretario – è uno dei luoghi più belli del mondo ed è un luogo in cui la sintesi tra paesaggio e opera dell’uomo raggiunge la sua perfezione. Con il restauro del Teatro marittimo si aggiunge un altro tassello ai percorsi che questo luogo offre. Un luogo che va valorizzato proprio perché è uno dei siti più importanti del mondo e merita di essere conosciuto, amato e percorso molto più di quanto è avvenuto”.

Il Teatro Marittimo

Il Teatro marittimo, che trae il nome dalla forma circolare (diametro di 43 metri) e dalla decorazione degli architravi marmorei con mostri marini cavalcati da eroti, era chiuso al pubblico ormai da decenni. Grazie al restauro realizzato dalla Soprintendenza per l’Area metropolitana di Roma, Viterbo e l’Etruria meridionale, sono stati risolti i problemi statici degli edifici mettendo in sicurezza la parte alta delle strutture murarie. Si tratta del primo restauro dopo il 1955 che ha permesso di realizzare anche un generale maquillage ritessendo le superfici murarie e ridando consistenza alle strutture indebolite dalle spoliazioni e dalle ferite del tempo. “Siamo in un luogo della costruzione della civiltà europea – ha detto la soprintendente Alfonsina Russo -, un luogo che racchiude il mondo greco e il mondo romano. Fondamentale per la sua realizzazione è stato il culto che Adriano aveva per l’armonia tra uomo e natura. Tutti dobbiamo assumere l’impegno di ricreare intorno a Villa Adriana quel paesaggio che Adriano aveva immaginato”.

L’Istituto di Villa Adriana e Villa D’Este

Visibilmente soddisfatto il direttore dell’Istituto autonomo di Villa Adriana e Villa d’Este, Andrea Bruciati, che riceve il monumento restaurato da offrire ai suoi visitatori. “Io prendo la torta quando ormai è stata sfornata dal forno”, scherza Bruciati. Che poi, tornando serio, afferma ad AgCult: “Sono felice che questa inaugurazione verifichi in maniera sia simbolica sia pratica il nuovo corso dell’Istituto autonomo di villa Adriana e villa d’Este”. Sabato ci sarà l’inaugurazione nel centro di Tivoli della Mensa Ponderaria, un altro monumento riqualificato, e lunedì si aprirà villa d’Este dopo vent’anni di chiusura di lunedì. “Per me è fondamentale che i siti siano visti ed esperiti in tutte le loro aree – spiega il direttore -. Questo è un cantiere dal ‘400 da quando è stato scoperto: prima lo spoliavano delle statue e degli arredi. Infatti è grazie a villa Adriana che molti musei in tutto il mondo hanno pezzi strepitosi. Oggi rischiamo, al contrario, di avere tanti luoghi interdetti al pubblico, lasciati al tempo che li consuma. Bisogna fronteggiare questa situazione ridando queste aree per l’esperienza dell’individuo che visita oggi questi luoghi. È fondamentale che non rimangano una bolla temporale astratta, ma che in qualche modo parlino, ci sollecitino. Tutti noi oggi manchiamo di stimoli culturali che vanno al di là del bersagliamento quotidiano di immagini e di informazioni. Credo che iniziare questo percorso in un luogo privato e di meditazione di un grande politico sia il modo migliore”.

Il nuovo corso di Tivoli

Tivoli, con le iniziative di questi giorni, si apre a un processo inclusivo rivolto ai visitatori che vedrà altre aree dispiegarsi nuovamente alla fruizione del pubblico. “Tivoli – ha evidenziato Borletti Buitoni – è entrata in una nuova fase che è quella, grazie anche all’attenzione di un sindaco colto e attento, di fare della città un esempio di culture e di patrimonio culturale unico in Italia. È raro trovare in un contesto così minuto così tanti beni importanti. Valorizzare questo vuol dire valorizzare l’unicità di un territorio che forse che finché non è stata colta nella sua interezza era stata un po’ abbandonata”.

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