E’ stato presentato oggi negli spazi dell’Ex Dogana di San Lorenzo “Roma Planetario”, il grande planetario digitale che raccoglierà il testimone della divulgazione astronomica, in attesa della riapertura del Planetario dell’Eur. Il progetto è stato promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale, con la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e i servizi tecnico scientifici di Zètema Progetto Cultura. La nuova struttura del planetario è realizzata da MondoMostre Skira vincitore dell’avviso pubblico promosso per il riavvio del progetto stesso.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione la sindaca della capitale, Virginia Raggi, il vice sindaco Luca Bergamo, l’ad di Zetema, Albino Ruberti, il sovrintendente ai Beni culturali Claudio Parisi Presicce, il Dirigente Musei Scientifici e Planetario della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale Bruno Cignini, l’Amministratore Delegato MondoMostre Skira Tomaso Radaelli e gli astronomi di Zètema.
Raggi: Quello che stiamo cercando di fare oggi giorno è capire le potenzialità dell’amministrazione
“Lo spettacolo che abbiamo visto – ha sottolineato la prima cittadina della Capitale, Virginia Raggi – è qualcosa di estremamente emozionante, l’emozione per qualcosa che non si conosce, di ignoto. Quello che stiamo cercando di fare oggi giorno è capire le potenzialità dell’amministrazione e far sì che le energie della città in qualche modo vengano raccolte come fossero delle sfide, e a noi le sfide piace vincerle. Sono convinta – ha concluso la sindaca – che ci saranno moltissimi curiosi che verranno a vedere il planetario, le stesse scuole saranno felici di offrire agli studenti uno spettacolo unico”.
Bergamo: Roma è una città che la scienza ce l’ha nel sangue
“E’ un giorno molto bello, si restituisce alla città in un modo nuovo la possibilità di vedere il cielo anche di giorno”, gli fa eco il vice sindaco Luca Bergamo. “Si restituisce la possibilità di essere curiosi. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato costruita con grande caparbietà da Ruberti e dal sovrintendente Presicce”. Roma, ha aggiunto Bergamo, “è la città di molti dei più importanti fisici e matematici, una città che la scienza ce l’ha nel sangue. Questo è un piccolo passo dentro un camminata lunga, che deve portare a ricostruire la vita culturale di questa città. Sono strafelice di questa apertura”, ha concluso Bergamo.
Nel 2019, ha quindi annunciato, riaprirà il Museo della Civiltà romana all’Eur: “A dicembre 2018 chiude questa sede del Planetario, e nel 2019 ci sarà la riapertura del Museo della Civiltà romana. La nostra speranza è che il Planetario torni all’Eur dove potremo affrontare la nuova sfida tecnologica”
“E’ un momento veramente importante per noi ma anche per i quattro astronomi che da quattro anni lavorano per raccontare lo spazio”, ha commentato Cignini. “Sarà un planetario all’avanguardia, con una strumentazione diversa da quella che avevamo all’Eur. Questa è una struttura aperta ai giovani, ai quali offriremo un prodotto scientifico e culturale”
Il nuovo planetario di Roma
Le attività del Planetario di Roma, finora ospitate dal Planetario gonfiabile di Technotown a Villa Torlonia, si trasferiranno quindi temporaneamente dal 4 luglio nella nuova sede che garantirà alla città un’offerta culturale astronomica più ampia grazie all’utilizzo di una struttura più capiente e una tecnologia più avanzata.
La nuova struttura sarà finalizzata alla divulgazione scientifica e alla conoscenza dell’universo grazie ad un programma di spettacoli astronomici, conferenze, eventi e osservazioni del cielo guidate dagli astronomi di Zètema. Saranno loro a condurre il pubblico attraverso i grandi temi dello spazio, del tempo, dell’origine dei pianeti e delle stelle con proiezioni coinvolgenti e spettacoli astronomici che ambienteranno nel nuovo planetario lo stile e la qualità della divulgazione scientifica del Planetario di Roma. La programmazione avrà inizio il 4 luglio con spettacoli in fascia pomeridiana e alcuni appuntamenti serali. Dopo l’estate tornerà a rivolgersi anche alle scuole con un valore didattico notevolmente rinnovato.
Il teatro astronomico, con una cupola di circa 12 metri di diametro, offre un supporto tecnologico di primo piano, con 5 proiettori 4K Barco e un sistema surround, dispone di un centinaio di posti e consentirà al pubblico di vivere un’esperienza totalmente immersiva grazie alle tecnologie più avanzate. In particolare, il software di navigazione spaziale consentirà agli spettatori non soltanto di ammirare una perfetta proiezione del cielo stellato, ma di attraversarlo per viaggiare tra le stelle, immergersi fra le orbite dei pianeti e volteggiare in tempo reale tra le galassie, fino ai margini dell’universo. Non solo: il nuovo sistema è tanto versatile da poter animare sulla cupola esplorazioni di molecole complesse e del micromondo, così come ipnotici percorsi fra le creazioni della video arte.
Collocato all’interno di un padiglione nel complesso dell’Ex Dogana di San Lorenzo – il complesso di archeologia industriale, un tempo Scalo Merci della Stazione Termini e oggi polo culturale della città – Roma Planetario si inserisce in un contesto nuovo, che riunisce attività culturali diverse, dalla musica all’arte, al cinema, con una forte vocazione alla condivisione e alla multimedialità: un terreno fertile per sperimentazioni innovative sulla comunicazione della scienza, che nella tradizione del Planetario di Roma è sempre stata aperta a nuove contaminazioni e all’interazione social.
Roma Planetario rievoca il nome dell’asteroide RomaPlanetario, scoperto da uno degli astronomi e dedicato dall’Unione Astronomica Internazionale proprio al Planetario di Roma: una scelta voluta per tracciare un filo conduttore che preservi la storia e l’identità del Planetario della Capitale.