Rome Museum Exhibition (RO.ME) consegna alla cultura il giusto spazio nel panorama romano, dove un appuntamento del genere mancava da troppo tempo. E ha il merito di mettere al centro il ruolo che i musei e il patrimonio culturale possono rappresentare per lo sviluppo economico e sociale della regione. Albino Ruberti, capo di Gabinetto della Regione Lazio e profondo conoscitore del tessuto culturale romano e laziale, motiva così la scelta della Regione di sostenere e partecipare alla manifestazione che si terrà alla Fiera di Roma dal 29 novembre all’1 dicembre 2018 e che raccoglierà imprese, professionisti, tecnici, esperti e appassionati del mondo museale italiano puntando sull’importanza della cultura e del turismo culturale come motore per uno sviluppo sostenibile del territorio.
Uno spazio espositivo e di confronto per decision makers, buyers, operatori del settore del patrimonio culturale, università e scuole. L’obiettivo di RO.ME è quello di promuovere mediante incontri, workshop e conferenze, b2b, approfondimenti specialistici, scambio di buone prassi, reti di collaborazione per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale.
RO.ME E REGIONE LAZIO
Secondo Ruberti, “la manifestazione intercetta una tematica molto importante, interessante in generale per il nostro Paese e coglie il fatto che a Roma non c’era un appuntamento come questo. Veniamo da una fase in cui sempre di più è cresciuta l’importanza della cultura in generale e il ruolo che i musei svolgono nella promozione culturale”.
Questo incremento di interesse, precisa il Capo di Gabinetto della Regione Lazio, “ha portato una crescita nella fruizione e nell’innovazione delle modalità di partecipazione. Un appuntamento di tipo fieristico è quindi molto utile perché può rappresentare le esperienze più significative, stimolare il dibattito e presentare le buone pratiche. Ci sembrava giusto come Regione Lazio partecipare perché come istituzione siamo molto attenti al ruolo che svolge la cultura nel modello di sviluppo sociale ed economico del territorio”.
“Veniamo, inoltre, da anni di attività importanti della Regione che, seguendo l’input del Presidente Nicola Zingaretti e in accordo con l’Assessore al Bilancio Alessandra Sartore, hanno portato alla riqualificazione e riapertura di spazi museali con uno sforzo importante per restituirli alla fruizione (penso al Castello di Santa Severa o al WeGil riaperto dopo 36 anni) ma anche azioni economiche significative e di indirizzo”.
UNA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE PER LA CULTURA
Proprio in questi giorni, ricorda Ruberti, “abbiamo approvato nel collegato al Bilancio una misura che ci consentirà di lavorare a una programmazione triennale sui sistemi museali e bibliotecari della nostra regione, misura che mancava dal 2007. L’obiettivo è colmare lo svuotamento di competenze che ha interessato le Province in questi anni”.
Nel Lazio “esiste una rete diffusa di musei e biblioteche che, oltre a quelli della Capitale che rappresentano un’eccellenza assoluta, necessitano dell’aiuto e del sostegno della Regione per la sopravvivenza”.
Rome Museum Exhibition rappresenta pertanto “un’occasione per fare il punto sulle nostre esperienze e per discutere e illustrare le azioni programmatiche che stiamo mettendo in campo sul fronte culturale”.
L’IMPEGNO DELLA REGIONE
Ma cosa sta facendo la Regione Lazio per la cultura? In questo momento, spiega Ruberti, “abbiamo in corso un programma di investimento molto significativo sulla ricerca con il distretto tecnologico dei beni culturali. Si tratta di uno stanziamento consistente che punta, attraverso l’attività di ricerca, a sviluppare elementi di innovazione rispetto alle modalità di fruizione e di conservazione del nostro patrimonio”.
Con la nuova programmazione triennale, che andrà di pari passo col Bilancio regionale 2019-2021, “ci siamo impegnati a mettere in atto quattro azioni organiche che devono coordinare meglio le tante attività che realizziamo”.
LE QUATTRO AZIONI PER IL TERRITORIO
La prima azione si concentra “sulla modalità di sostegno al funzionamento (gestionale ordinario) delle tante realtà museali e bibliotecarie, soprattutto delle province dove abbiamo reti importanti ma in sofferenza”.
La seconda è invece legata all’aspetto infrastrutturale, “vale a dire un aiuto per gli interventi di messa in sicurezza, restauro, conservazione e abbattimento barriere architettoniche del patrimonio”.
La terza va nella direzione, anche attraverso l’utilizzo di fondi europei, dell’innovazione rispetto alla fruizione. “Puntiamo su strumenti e tecnologie avanzati sia per la sicurezza che per la fruizione. Oggi più che mai – chiarisce Ruberti – uno dei temi è utilizzare le nuove tecnologie per raccontare meglio e divulgare meglio, soprattutto verso un pubblico scolastico e giovane, facilitando la comprensione con l’utilizzo di linguaggi e strumenti nuovi”.
La quarta azione, infine, “deve riguardare l’animazione dei luoghi della cultura. Gli studi ci dicono che musei e biblioteche devono essere luoghi vivi. Oltre alla loro funzione primaria di conservazione e valorizzazione delle collezioni permanenti, devono diventare quindi poli di incontro attraverso la contaminazione culturale, tanto più nei luoghi di provincia. Occorre pertanto favorire lo sviluppo di una programmazione e di un aiuto soprattutto nei confronti dei piccoli comuni”.
INCENTIVARE L’ART BONUS
Con azioni coerenti e compatibilmente con la stesura del nuovo Bilancio, conclude Ruberti, “cercheremo quindi di programmare e coordinare meglio le azioni per scongiurare il rischio di tante azioni parcellizzate. Infine, incentiveremo l’ottima azione portata avanti dall’Assessorato al Bilancio sull’Art Bonus cercando sostegni aggiuntivi dal punto di vista privato”.
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