
L’archivio del pittore Trento Longaretti rappresenta “una fondamentale testimonianza della vita professionale e del profilo culturale” dell’artista e per questo “riveste interesse storico particolarmente importante” per i beni archivistici e librari conservati. La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia ha sottoposto così l’archivio di Longaretti, conservato presso l’Associazione Longaretti a Bergamo, alla disciplina e alla tutela prevista del Codice dei beni culturali. L’archivio è attualmente oggetto di un intervento di riordino e descrizione da parte della Fondazione Legler, su iniziativa della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia e con finanziamento della Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura. Il lavoro proseguirà fino a dicembre 2023, quando i risultati potranno essere presentati al pubblico.
IL SUO ARCHIVIO
Il suo archivio, impostato con cura, dedizione e consapevolezza dallo stesso pittore, conservato e ampliato dall’Associazione Longaretti di Bergamo, riflette in maniera fedele tanto la sua vita personale (con la corrispondenza familiare e i preziosissimi diari) quanto quella professionale, in tutte le sue declinazioni. Grazie al progetto archivistico elaborato da Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo, su committenza della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia e sostenuto dalla Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, sarà reso fruibile – a lavoro ultimato – sul sito dell’Associazione e sulle banche dati nazionali l’inventario, che permetterà di individuare i carteggi con i critici d’arte, i documenti organizzativi delle esposizioni, le committenze e le opere pubbliche di diversa provenienza, unitamente alla sezione fotografica e a tutto quello che è oggetto dell’azione di tutela, testimonianze della vitalità della sua arte e della sua esperienza artistica nel corso del Novecento.
TRENTO LONGARETTI
Trento Longaretti, pittore, nasce a Treviglio nel 1916 e muore a Bergamo il 7 giugno del 2017. La sua arte si forma a Brera, sotto la guida di Aldo Carpi, in dialogo con Cassinari, Bergolli, Morlotti, Dobrzansky, Valenti e Kodra. A questi si aggiungono Guttuso, Morlotti, Birolli, Sassu, Vedova, con i quali collabora alla rivista “Corrente”. Durante la Seconda Guerra Mondiale è al fronte, tra Slovenia, Sicilia e Albania, dove sviluppa una sensibilità peculiare per la vulnerabilità dell’uomo, che non cattura nella tragicità di uno specifico momento, ma tratteggia piuttosto nell’intimità del raccoglimento. La stessa impostazione viene mantenuta anche quando tra i suoi temi d’elezione si impone il sentimento del sacro e della religione, certamente ispirato anche dalla famiglia. A questo filone appartengono alcune delle opere inserite nel quadro del suo rapporto personale con Giovanni Montini, poi Papa Paolo VI, il quale vede nell’arte un mezzo comunicativo indispensabile al suo progetto di rinnovamento della fede a fronte dell’avanzata del relativismo. Per tutta la seconda metà del Novecento, Trento Longaretti rappresenta un nome di grande peso nel panorama dell’arte italiana (e non solo); nonostante l’età ormai avanzata, anche il nuovo millennio lo vede protagonista: Milano, Roma, Venezia, Torino sono solo alcune delle città in cui espone, a cui si aggiungono Praga e New York. Nel 2016 Bergamo organizza un grande palinsesto di eventi dedicati ai 100 anni del pittore, che oramai vive stabilmente in città alta; vi muore l’anno dopo.