“Viviamo in una società dove tutto è accelerato, è tutto di corsa. Però la lettura non può diventare più veloce, non può essere multitasking. Questo che può sembrare un grande limite, deve essere lo strumento da valorizzare: la lettura come una pausa esclusiva di lentezza, un momento di pausa nel frastuono della velocità: quindi un valore e non un limite”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, nel corso dell’inaugurazione del 30esimo salone del libro di Torino, alla presenza fra gli altri, del presidente del Senato Pietro Grasso e del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, la Sindaca di Torino Chiara Appendino, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, la ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sen. Valeria Fedeli.
Franceschini ha quindi annunciato: “Stiamo lavorando a un’idea, una cosa non immediata ma da fare il prima possibile; abbiamo un sistema di aiuti importante per il cinema (tutti i settori del cinema, dal distributore alla casa di produzione, fino allo spettatore) che è stato recentemente valorizzato sia in termini di risorse che di regole. Ora il Parlamento sta lavorando a una legge su spettacolo dal vivo”. Ebbene, “se aiutiamo un film con i contributi pubblici, se aiutiamo un’opera lirica, perché non aiutare anche il libro in tutta la sua filiera (autore, casa editrice, festival)? Penso che su questo si possa lavorare e si debba lavorare con molta convinzione, non dobbiamo rassegnarci a un paese così orgoglioso del proprio patrimonio culturale ma troppo rassegnato a essere un paese dove si legge meno di altri, si va al cinema meno di altri, etc. Penso che questo sia un terreno dove si può collaborare e trovare forme di consenso sociali ma anche politiche”.
In Italia, gli fa eco il presidente Grasso, “si legge poco, troppo poco. La cultura è indispensabile per superare le barriere mentali e ideologiche, ma anche sociali. La lettura non è semplice svago, ma è una porta sull’universo mondo che ci consente di confrontarci con gli altri. Leggere un buon libro rende più liberi e di criticare le dinamiche della realtà esterna. Leggere è un bene comune e un ossigeno per la coscienza. Più si conosce e più si è liberi”, ha concluso Grasso.
Quasi 1.200 case editrici e 1.379 appuntamenti disseminati nelle 30 sale a disposizione dei visitatori
Cinque giorni imperdibili quelli che promette Torino dal 18 al 22 maggio 2017 con l’edizione numero trenta del suo Salone Internazionale del Libro, che per celebrare il prestigioso traguardo “anagrafico”, scavalca il perimetro della tradizionale offerta per sconfinare in una programmazione culturale a tutto tondo che caratterizzerà l’intera città.
Ispirato al tema conduttore “Oltre il confine” – il titolo di quest’anno illustrato da Gipi nell’immagine guida della manifestazione – il programma intessuto per l’edizione 2017 dal direttore Nicola Lagioia con i quattordici consulenti del Salone e lo staff della Fondazione per il Libro, si apre verso nuove dimensioni sia in termini di contenuti, sia dal punto di vista degli spazi fisici e degli orari, caratterizzando in tal senso la consueta passerella di grandi autori e protagonisti della scena culturale italiana e internazionale.
All’interno dei 45 mila metri quadri di superficie espositiva dei padiglioni del Lingotto Fiere sono circa 11 mila i metri quadri commerciali (il 10% in più dello scorso anno) occupati da 452 titolari di stand (nel 2016 erano 338), a cui si sommano i 9 stand dei progetti speciali. Complessivamente il trentesimo Salone del Libro propone quasi 1.200 case editrici, dando vita a un programma che conta 1.379 appuntamenti disseminati nelle 30 sale a disposizione dei visitatori, che vanno dai 600 posti della più grande, la Sala Gialla, ai 20 dei laboratori didattici.
Il totale delle case editrici è rappresentato dalle 422 con stand proprio, da altri 417 editori italiani e stranieri ospitati da stand di colleghi, dalle presenze di 10 fra case discografiche ed editori musicali accolti nell’area ad essi dedicata e da quelle inserite nei 12 spazi regionali di Piemonte, Toscana (regione ospite), Basilicata, Calabria, Friuli, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta, oltre all’area di Matera 2019, e nei tre stand internazionali di Cina, Romania e Marocco, che insieme accolgono all’incirca ulteriori 300 realtà editoriali dei loro territori.
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