“Con la dichiarazione dei redditi di quest’anno tutti i cittadini possono contribuire al ripristino dei beni culturali colpiti dal sisma. Il Mibact, con un efficace spot, ha avviato la campagna informativa sulla quota dello Stato dell’ 8×1000 che sarà destinata, per la parte riguardante i Beni culturali, alla ricostruzione e al restauro dei tesori storico-artistici danneggiati dal terremoto nel centro Italia. Una battaglia a cui tengo molto, per difendere l’identità e l’economia di quelle zone”. Lo ha detto il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci in un post pubblicato su Facebook. “Dalla volontà di ripristinare quei beni e quei luoghi è nata, a partire da una mia proposta che ha avuto largo consenso in Parlamento e fortemente sostenuta dal Ministro Dario Franceschini, una misura rilevante introdotta nella conversione in legge del decreto sulla ricostruzione post terremoto votato nel mese di aprile – ha ricordato Realacci -. Un modo per garantire, per dieci anni, una fonte certa e continuativa di finanziamenti, grazie al quale tutti i cittadini potranno partecipare in maniera trasparente alla ripresa di quei territori. Solo le chiese distrutte o danneggiate sono state oltre milleduecento. Cinquemila gli edifici di pregio e valore storico artistico. Dalla tragedia e dalla necessità emerge un’opportunità per il lavoro, le imprese, le università di quelle aree. Un segnale importante di fiducia e per costruire futuro”.
La misura dell’8xmille
Da quest’anno e per i prossimi 10 anni, tutti i cittadini potranno contribuire concretamente al recupero dei beni culturali danneggiati dal sisma, indicando lo Stato come destinatario dell’8xMille nella propria dichiarazione dei redditi. Nello specifico, come ricorda una nota del ministero dei Beni culturali di qualche giorno fa, “di tutte le risorse incamerate, l’intera quota destinata alla conservazione dei beni culturali, di cui all’articolo 2, comma 5, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, sarà utilizzata esclusivamente per interventi di ricostruzione e restauro del patrimonio culturale nelle aree colpite. La misura – precisa il Mibact – è contenuta nella conversione in legge, approvata dal Parlamento, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, approvato dal Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 2017 e recante ‘Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e delle attività produttive colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017’”.
Gli interventi
La norma prevede numerosi interventi, tra cui misure volte a “sostenere il reddito delle popolazioni e delle imprese e rilanciare le attività produttive, a semplificare i procedimenti amministrativi per velocizzare la ricostruzione salvaguardando la trasparenza e il rispetto delle norme anticorruzione, a preservare la validità dell’anno scolastico 2016/2017 e assicurare il regolare avvio del 2017/2018, a potenziare il personale impegnato nella ricostruzione e a favorire l’acquisto di abitazioni, da parte delle Regioni, per far fronte all’emergenza alloggiativa”.All’art. 21-ter, in particolare, si stabilisce che “le risorse della quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale, di cui all’articolo 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222, derivanti dalle dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2016 al 2025 e riferite alla conservazione di beni culturali, di cui all’articolo 2, comma 5, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, sono destinate agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2 -bis al decreto-legge n. 189 del 2016, in deroga all’articolo 2 -bis , comma 4, del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998”.